Sei nella stanza di Nina

La mia storia e di Nina.

Sono mamma di Gioele e Dario, sei e due anni, che insieme scoprono il mondo e me lo fanno riscoprire. Sono la mamma di Nina Margherita che resterà per sempre la mia piccola bambina.

Lei è il cuore, la vita e l’amore che mi hanno portata a creare questa stanza, ma senza Gioele che mi ha dato la forza di restare e ricominciare, che mi ha fatto capire che c’era ancora bisogno di me, senza il nostro infinito amore non so di cosa sarei stata capace.

Senza Dario che mi ha ridato la forza di sognare e di credere nella vita, forse non sarei stata capace di tutto ciò. E’ per questo che con infinita gratitudine dedico questa associazione ai miei tre figli. A Gioele, Nina e Dario, all’amore.

E a tutti i bambini e le loro famiglie che ho conosciuto in questi anni, bambini e bambine che sono stati solo per un attimo, ma che hanno cambiato l’esistenza di tanti.

Dopo una gravidanza tumultuosa tra il Ticino e Berna, Nina viene al mondo ed è subito chiaro che non sopravviverà. Una malattia, ancora oggi senza nome, la rende incompatibile con la vita. Questa è stata la sua diagnosi, quello che mi hanno detto i medici dopo innumerevoli consulti ed aver fatto intervenire specialisti di più ospedali in Svizzera. Il mio cuore si è fermato per un attimo e non appena ha ricominciato a battere, ho sentito che tutto quel dolore era solo amore, puro amore, l’amore che provavo per mia figlia. Ho fatto tutto quello che potevo per salvarla e per renderle il più bello possibile il tempo a questo mondo insieme a noi. Nina era una bambina bellissima, attesa e desiderata, ha passato 16 giorni insieme a noi.

La sua morte è stata un’esperienza dolorosa, tragica, non ho parole per descrivere il buco nero in cui sono precipitata, ma allo stesso tempo infinitamente preziosa. E’ in quel momento che ho sentito forte nascere in me il desiderio di poterci essere, di poter trasformare il dolore in vicinanza, offrendo accoglienza, condivisione e le mie competenze professionali a chi come me, come noi, si trova a vivere un momento così intenso e doloroso.

Con Nina se n’è andato un pezzo di me, ma ora a distanza di cinque anni, posso vedere quanto mi ha regalato, quanto il suo breve passaggio su questo mondo mi ha cambiata.

Nina non ha portato via nulla, Nina ha regalato molto.

A lei che sempre resterà la mia perla e a me che per sempre sarò la sua conchiglia, devo molto. Quest’associazione è il primo passo nella creazione di una realtà accogliente verso chi mamma lo è, ma non spinge un passeggino, chi è papà, ma non cambia un pannolino. Chi diventa un fratello grande, ma non ha una sorellina con cui giocare o da presentare agli amici. Una realtà dove ci sia spazio anche per "genitori orfani". Ho ricevuto molto dalle persone che mi sono state vicino, amici, famiglia e figure professionali. Nel mio percorso ho sentito che questo ha fatto la differenza. Il dolore non mi ha mai lasciata, ma condividerne il peso e la fatica mi ha aiutata a trasformalo in un compagno di vita, che mi smuove ad aiutare il prossimo, a trasformare i momenti difficili in opportunità, a non lasciare passare un giorno senza guardarmi attorno e sentirmi grata.

E’ il mio cammino.